Le biomasse per alimentare stufe, caldaie e caminetti ormai da qualche tempo sono proposti come un’alternativa valida ed ecologica ai sistemi tradizionali di riscaldamento domestico, vediamo perchè.
Le biomasse per alimentare stufe, caldaie e caminetti ormai da qualche tempo sono proposti come un’alternativa valida ed ecologica ai sistemi tradizionali di riscaldamento domestico. L’Italia vanta il terzo posto nella classifica dei Paesi europei per il consumo di biomasse, preceduta soltanto da Germania e Francia, ed è il mercato più importante per quanto riguarda il pellet in particolare.
L’arrivo dell’inverno e l’abbassamento delle temperature inducono all’acquisto e all’installazione d’impianti di riscaldamento presso la propria abitazione. I produttori offrono tante possibilità. Chi decide di sostituire la vecchia caldaia con una di ultima generazione, preferisce soluzioni che sfruttano le biomasse, questa scelta permette loro di riscaldare la casa producendo un minore impatto ambientale a fronte di un maggior risparmio energetico, per tale motivo possono essere acquistate usufruendo di diversi bonus, come Bonus Ristrutturazioni, Superbonus 110% ed Ecobonus.
Grazie a queste agevolazioni è possibile arrivare anche ad acquistarle a costo zero o quasi. Quest’opportunità sarà valida anche per il 2022 perché molti Bonus Casa saranno rinnovati con la prossima Legge di Bilancio.
L’emissione di polveri sottili è certamente il limite principale di stufe e camini. Soprattutto quando si tratta d’impianti obsoleti, che dovrebbero essere sostituiti con soluzioni disponibili sul mercato e ampiamente sostenibili, a livello di prestazioni ambientali.
Gli apparecchi domestici di riscaldamento a pellet o a legna di nuova generazione sono in grado di abbattere le emissioni fino al 70%, rispetto agli apparecchi tradizionali, basterebbe, infatti, mettere in atto cinque azioni proposte dall’AIEL (Associazione Italiana Energie Agroforestali):
Accelerare il turnover tecnologico, cioè la sostituzione degli apparecchi più obsoleti con impianti moderni ed efficienti.
Utilizzare biocombustibile di qualità certificata.
Rivolgersi sempre ad installatori e manutentori abilitati e qualificati per l’installazione di impianti a biomasse.
Contare su informazioni corrette e costantemente aggiornate sul parco di generatori installati.
Sviluppare campagne di comunicazione nazionali rivolte ai consumatori per promuovere le buone pratiche per un uso corretto dei generatori a biomasse.
La novità più significativa di quest’anno è il Superbonus 110%. Per quanto riguarda il riscaldamento a biomassa legnosa le opportunità per accedere all’agevolazione sono di due tipi, quelle legate agli interventi “trainanti” e quelle, invece, legate ai “trainati”. Nel primo caso rientrano le sostituzioni degli impianti di climatizzazione invernali delle unità immobiliari unifamiliari o plurifamiliari con ingressi indipendenti, con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento e la fornitura di acqua calda sanitaria, dotati di caldaie a biomasse a 5 stelle, se installate in aree non metanizzate in Comuni non sottoposti alla procedura di infrazione, per il superamento dei limiti di emissione. Nel secondo caso, possono accedere al Superbonus tutti gli interventi mirati all’efficienza energetica già agevolati dall’ecobonus.
Molto importante, anche se non si caratterizza come detrazione ma come incentivo erogato direttamente, è il Conto Termico promosso dal GSE, che prevede un incentivo diretto ai consumatori fino al 65% della spesa sostenuta per la sostituzione di apparecchi obsoleti con generatori moderni che migliorino l’efficienza, e si rivolge a Pubbliche Amministrazioni e soggetti privati, sia imprese che di natura residenziale.
Dal punto di vista delle emissioni e del rendimento, la qualità dei generatori di calore a biomassa legnosa è valutata con una classificazione in “Stelle”, secondo quanto stabilito dal Decreto Ministeriale n. 186 del 07/11/2017, maggiore è il numero di Stelle, più basse sono le emissioni e più alto è il rendimento.
Le emissioni dei nuovi generatori a biomassa legnosa, con un numero di Stelle pari a 4 o 5, sono fino a 8 volte inferiori rispetto agli impianti di vecchia generazione.
La scelta del numero di Stelle non è un semplice “vezzo” di chi è attento alla sostenibilità, in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana, dal 1° gennaio 2020 è vietato installare generatori a biomassa con classe inferiore a 4 stelle.
Da non sottovalutare l’importanza della qualità del combustibile che influisce fortemente sull’efficienza dell’impianto e sulle emissioni nocive. Per essere certi di utilizzare legna o pellet di prima qualità bisogna verificare che appartenga alle classi più alte delle certificazioni ENplus (per il pellet) e BiomassPlus (per la legna da ardere).
Noi di Unisolar Group ci affidiamo ai migliori fornitori esperti sul mercato. Contattaci per saperne di più!
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